Una seconda possibilità di adesione per il biennio 2025-2026, con nuove linee guida per le SRL in regime di trasparenza fiscale e chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate.
Il concordato preventivo biennale (Cpb) per i periodi d’imposta 2024-2025 offre chiarimenti importanti per le società che non aderiscono entro il 31 ottobre 2024, garantendo loro una seconda possibilità di adesione già nel 2025 per il biennio 2025-2026. Una nota di particolare rilievo riguarda le società a responsabilità limitata (SRL) che, grazie alle recenti FAQ dell’Agenzia delle Entrate, vedono confermata la possibilità di passare da un regime di trasparenza fiscale, regolato dall’articolo 116 del Tuir, a un regime ordinario o viceversa, senza compromettere la partecipazione al concordato.
Nessun Impedimento all’Adesione 2025-2026
Le società che scelgono di non aderire al concordato per il biennio 2024-2025 possono farlo liberamente nel 2025 per il periodo 2025-2026, senza restrizioni. Tuttavia, per beneficiare della sanatoria speciale per il quadriennio 2018-2022, sarà necessario aderire entro il 31 ottobre 2024.
SRL in Regime di Trasparenza: Nessun Impedimento alla Partecipazione
Per le SRL, il passaggio dal regime di trasparenza fiscale (ex articolo 116 del Tuir) a un regime ordinario o viceversa non comporta alcun impedimento alla partecipazione al concordato preventivo per i periodi d’imposta interessati. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che questa transizione non rappresenta una causa di cessazione o di blocco, garantendo piena flessibilità.
Decesso del Socio: Nessuna Causa di Cessazione
Le recenti chiarificazioni eliminano i dubbi sul decesso di un socio o associato, specificando che tale evento non comporta alcuna modifica della compagine sociale che possa bloccare l’accesso al Cpb.
Dichiarazione Irap Omissiva: Accesso Garantito al Cpb
Un’altra nota importante riguarda l’eventuale omissione della dichiarazione Irap: l’Agenzia delle Entrate ha confermato che tale omissione non impedirà l’accesso al concordato preventivo, offrendo maggiore flessibilità e continuità nella gestione delle imposte.
Considerazioni sulle Dichiarazioni Integrative
Infine, l’Agenzia conferma che le dichiarazioni integrative presentate per periodi d’imposta precedenti (2018-2022) non rappresentano motivo di decadenza dal concordato per il biennio 2024-2025, anche in caso di rettifiche significative sul reddito o sul valore della produzione netta.
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