Con la circolare n. 10/E/2024 del 10 maggio scorso, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulla recente modifica introdotta dalla Legge di Bilancio, che ha aumentato l’aliquota per la tassazione degli immobili destinati alle locazioni brevi.
Di seguito, riepiloghiamo la disciplina evidenziando le indicazioni chiave offerte dall’Amministrazione finanziaria, concentrandoci sugli aspetti di maggiore interesse per i contribuenti.
La Nuova Aliquota della Cedolare Secca sulle Locazioni Brevi
L’articolo 1, comma 63, della L. 213/2023 ha modificato la normativa relativa alla “cedolare secca” sulle locazioni brevi, aumentando il prelievo fiscale per i contribuenti che possiedono più immobili destinati a locazioni brevi. Dal 2024, le nuove aliquote sono le seguenti:
- 21% di imposta sostitutiva per la locazione di un solo appartamento.
- 26% di imposta sostitutiva per la locazione di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta, applicabile agli immobili successivi al primo e fino al quarto.
- Dal quinto appartamento in poi l’attività imprenditoriale necessita di apertura di partita Iva (che coinvolge tutti i fabbricati destinali a locazioni brevi).
Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Secondo la circolare n. 10/E/2024, la nuova disposizione prevede un aumento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca, che passa dal 21% al 26%. Tuttavia, viene riconosciuta al locatore la facoltà di usufruire dell’aliquota ridotta del 21% per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve stipulati per una sola unità immobiliare per ciascun periodo d’imposta, a scelta del contribuente. L’individuazione di tale unità immobiliare dovrà essere indicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di interesse.
Disciplina delle Locazioni Brevi
È importante ricordare che la disciplina delle locazioni brevi con tassazione cedolare si applica ai contratti di locazione di durata non superiore a 30 giorni. Questa normativa si riferisce a un massimo di 4 appartamenti per ciascun periodo d’imposta; superata tale soglia, l’attività di locazione breve si presume svolta in forma imprenditoriale.
Limite dei 30 Giorni e Obbligo di Ritenuta
Le locazioni brevi sono contratti di locazione di immobili a uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, inclusi quelli con servizi di biancheria e pulizia, stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, anche tramite intermediari o portali telematici. Gli intermediari che intervengono nel pagamento o incassano il prezzo devono applicare una ritenuta del 21%.
L’Agenzia delle Entrate sottolinea che l’incremento della tassazione sulle locazioni brevi non impatta sulla ritenuta, che rimane al 21%. Questa ritenuta viene operata dagli intermediari a titolo d’acconto, indipendentemente dal regime fiscale adottato dal beneficiario. Il contribuente deve comunque dichiarare tali redditi nella dichiarazione dei redditi, eventualmente beneficiando della cedolare secca.
Lo Studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti e assistenza in merito alla nuova normativa sulla cedolare secca per le locazioni brevi.
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