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Fine della Moratoria COVID e Implicazioni per la Copertura delle Perdite nelle Società

Con il bilancio del 2023, si conclude il periodo di sospensione temporanea delle norme che regolamentano la riduzione del capitale sociale a seguito di perdite, una misura introdotta originariamente durante la pandemia di COVID-19. Tale sospensione era stata stabilita dall’articolo 6 del Decreto Legislativo 23/2020 e successivamente modificata.

 

 

Contesto della Moratoria

Durante il periodo di moratoria, alle società è stato consentito di rinviare le misure che normalmente sarebbero state richieste dall’assemblea dei soci per affrontare le perdite che avevano ridotto il capitale sociale di oltre un terzo, come previsto dagli articoli 2446 e 2482-bis del Codice civile. Queste disposizioni hanno spostato il termine per la copertura delle perdite ai cinque esercizi successivi, applicabile specificamente alle perdite registrate negli anni 2020, 2021 e 2022.

Inoltre, per le situazioni più critiche in cui il capitale sociale veniva ridotto sotto il limite legale, definito dagli articoli 2447 e 2482-ter del Codice civile, era possibile che l’assemblea dei soci, convocata tempestivamente dagli amministratori, decidesse di sospendere i provvedimenti correlati fino al quinto esercizio successivo. Durante questo intervallo, non venivano applicate le cause di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale, come delineato negli articoli 2484, comma 1, numero 4, e 2545-duodecies.

 

 

Implicazioni del Ritorno alla Normalità

Con il ritorno alle disposizioni ordinarie a partire dal 2023, le imprese si trovano di fronte a scenari diversi a seconda che abbiano o meno sfruttato la deroga durante gli anni precedenti. Per le società che non hanno usufruito della deroga, la gestione delle perdite del 2023 si attiene alle procedure standard, che implicano la verifica se tali perdite hanno ridotto il capitale sociale di oltre un terzo e, nei casi più gravi, se lo abbiano portato al di sotto del minimo legale.

D’altra parte, per le società che hanno beneficiato della moratoria nei periodi 2020, 2021 o 2022, il processo di gestione delle perdite diventa più complesso. Questa complessità deriva sia dalle norme temporanee che hanno regolato la moratoria sia dalle diverse interpretazioni su come gestire le perdite accumulate in quegli anni.

 

La fine della moratoria rappresenta un ritorno a una gestione più tradizionale delle crisi finanziarie aziendali, richiedendo un’attenta valutazione delle perdite e una pronta reazione alle sfide finanziarie. Le società dovranno navigare con prudenza in questo scenario normativo aggiornato, valutando attentamente l’impatto delle perdite passate e le strategie di recupero del capitale sociale.

 

 

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